2008: El Artista di Mariano Cohn, Gaston Duprat
Nomination come miglior film al Mar del Plata Film Festival e grande successo, nello stesso anno (2008), al Festival Internazionale del Film di Roma per questo lavoro coprodotto da Italia e Argentina.
L’Artista, opera prima da molti definita “commedia surreale e paradossale”, ha ricevuto dalla critica giudizi più che buoni: Il Messaggero, L’arte esiste, sembrano dire i registi, è solo ostaggio di un sistema malato. E per ricordarcelo… fanno di ogni inquadratura un’opera d’arte moderna… Una festa per gli occhi. Livecity.it, Splendido film… MyMovies, Il film esplora il paradossale mondo dell’arte contemporanea con un sorriso disincantato... FilmUp, Semplicità narrativa e genialità artistica riescono a fondersi… Cinefile.biz, Uno dei film più originali dell’anno… Crakweb, Un’intelligente e paradossale riflessione sul mondo dell’arte. Il Corriere della Sera, Commedia graffiante… Con un rigore formale invidiabile. Cinematografo.it, Satira feroce sulla società contemporanea.
Mariano Cohn e Gastón Duprat, due videoartisti alla prima esperienza nel campo della regia cinematografica, affrontano un tema non facile per il grande schermo: l’arte come sistema, l’arte come creazione, l’arte come prodotto. Il film, con la sua “pittoricità” e il suo procedere lento, può apparire concettuoso e intellettuale… ma è appunto solo apparenza. Con ironia e irriverenza il film ci invita a riflettere e a discutere su cosa si debba intendere per “opera d’arte” e per “artista”, soprattutto che senso abbia oggi parlare d’arte in un mondo sempre più disinteressato e impreparato culturalmente, e il tutto in modo molto personale e anticonvenzionale.
Miscelando perfettamente malinconia e umorismo, L’Artista è un film acuto e intrigante, cinico e provocatorio, a volte spietato ma sempre godibile e originale, e in più ottimamente interpretato da attori professionisti e non (vari personaggi sono impersonati da artisti e critici): qualità stile raffinatezza intelligenza… mirabilmente intrecciate a popolarità divertimento leggerezza arguzia…
Con garbo, senza giudicare o sentenziare, un più che valido messaggio di pensare con la propria testa in opposizione ai media, all’ignoranza, al potere…
Da approvare in pieno il sintetico giudizio formulato da L’Espresso: “una commedia intelligente, ben scritta, ben recitata e molto ben girata”.
p.s.
1) Benché la loro opera faccia pensare a Oltre il giardino e al suo interprete Peter Sellers, i due registi hanno più volte dichiarato di essersi ispirati al Bill Murray di Broken flowers e a L’uomo che non c’era dei fratelli Coen.
2) Concordo con quanto scrive Tommaso Capolicchio: questo film è “una convincente prova che il cinema sudamericano sembra ormai aver soppiantato, almeno nei festival, lo sfibrato cinema asiatico, vittima di una sfiancante corsa produttiva alla fine della quale sembra aver esaurito le sue spinte innovative e artistiche”.
scheda
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