2009: La doppia ora di Giuseppe Capotondi
Molto applaudito ed apprezzato dal pubblico alla Mostra del Cinema di Venezia e al Festival di Toronto, ha ricevuto critiche quanto mai discordanti.
“Un film ben congegnato, e non era facile” secondo Repubblica, “Storia confusa e inconcludente” per La Stampa, “..al mistery conturbante subentra un cattivo melodramma” nota Il Fatto Quotidiano, “Fantastico film” scrive Il Foglio.
Per Cinematografo.it “La doppia ora resta un buon thriller rovinato da un pessimo melodramma. Un ibrido irrisolto, a metà tra l’esordio promettente e l’occasione sprecata”, al contrario per Variety “Un film che cambia continuamente genere e ne esce vittorioso”.
“Una storia d’amore venata di mistero”, così Giuseppe Capotondi (finora noto per video musicali e spot pubblicitari) ha definito la sua opera prima, un lavoro che si caratterizza per il mix di poliziesco melo horror noir, mescolando generi diversi non sempre compatibili. Spaziando dal giallo al drammatico, con un occhio di riguardo all’approfondimento psicologico dei personaggi (ma con qualche lacuna nella sceneggiatura), La doppia ora vede Polanski, Hitchcock, Lang come modelli ispiratori. Questo non significa che il film sia all’altezza delle opere degli insigni Maestri ma è indubbia la presenza di un sapiente dosaggio della suspense, di un buon ritmo, di una notevole abilità nel porre dubbi allo spettatore. Si aggiunga una Torino notturna particolarmente suggestiva, cupa e malinconica, fotografata non convenzionalmente e che contribuisce non poco alla eleganza visiva dell’intero lavoro.
Un film anomalo nel contesto della nostra cinematografia, un film che forse non tutti gradiranno ma che merita di essere visto.
Ksenia Rappoport e Filippo Timi lodevolmente misurati ed equilibrati.
p.s.
La sceneggiatura ha avuto una menzione al Premio Solinas, a Venezia i due protagonisti hanno vinto l’uno il Premio Pasinetti e l’altra la Coppa Volpi per le loro interpretazioni e il film è stato giudicato la migliore opera italiana dalla giuria di Arca Cinema Giovani.
A detta del regista, Hollywood si è innamorata della storia e pensa a un possibile remake.
scheda
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