Tuesday, November 17, 2009

Surrogates

Una piccola anteprima: mi sono ritrovata nell’opportunità di vedere questo film che uscirà in Italia l’8 gennaio 2010, ed è stata una piacevole sorpresa, soprattutto per la trama, ispirata alla graphic novel omonima.

L’intreccio futuristico è molto interessante: in un futuro non molto lontano (siamo nel 2054) le persone vivono le loro vite comodamente adagiate su una poltrona, uscendo di casa solo grazie ai loro “surrogati”: degli avatar robotici che interagiscono perfettamente con i loro manovratori.Le persone possono andare a lavorare semplicemente controllando in prima persona, in una sorta di trasferimento degli impulsi neurali al surrogato, il loro clone-replica-robotico. In questo modo, la criminalità viene praticamente azzerata e il mondo è un luogo più sicuro, semplicemente perché gli umani non lasciano mai le loro case e i surrogati, anche se distrutti, non trasmettono danni fisici agli umani che li muovono. Su questo sfondo, dove tutti sembrano al sicuro dai pericoli del mondo esterno, avvengono degli omicidi, e il nostro fidatissimo agente Bruce Willis indaga sulla vicenda.

Devo ammettere che lì per lì la faccenda dei surrogati mi aveva un po’ lasciato perplessa, ma man mano che la trama si dipanava sullo schermo, sono stata catturata dalla storia, non priva di rivelazioni in itinere.

Mi sono gradevolmente goduta la visione del film, diretto da Jonathan Mostow, che non ha molto brillato in passato con i suoi “Terminator 3″ e “U-571″, che invece qui ho trovato più sicuro nel suo linguaggio e nella sua regia marcatamente più appropriata al plot.

Bruce Willis ormai veste i panni del tutore della legge da anni, ed è garanzia di marmorea recitazione monoespressiva, ma che è diventata il suo tratto distintivo al quale difficilmente rinunceremmo

Se non fosse per qualche aspetto un po’ troppo prevedibile sarebbe davvero un piacevole salto in un futuro decisamente non auspicabile, ma sicuramente non peggio di altri possibili.

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