Am I evil? Am I good?
I’m done asking those questions. I don’t have the answers.
Does anyone?
Con il mio primo post vorrei parlare di una nuova serie che ho scoperto da poco: Dexter.
Dexter Morgan è una persona comune: ematologo forense per la polizia di Miami, vive con la sorella e si divide tra la vita in ufficio a rincorrere criminali e quella tranquilla con la sua findanzata, Rita. Ma è questa la vera vita di Dexter, o solo la facciata che vuole mostrare al mondo?
In realtà Dexter è molto di più del ragazzo buono e accondiscendente che potrebbe sembrare: è un serial killer.
Ha tuttavia un suo codice morale: non uccide chiunque, ma solo criminali che hanno ucciso a loro volta e che non possono essere incarcerati per mancanza di prove.
Il tema del serial killer è molto caro agli americani, e non è una novità sugli schermi: tuttavia la serie va molto oltre e ti fa affascinare da questo personaggio, molto intelligente e furbo, che con maestria riesce a disegnare una vita perfetta e a aldilà di ogni sospetto, come ad effettuare crimini cruenti e metodici.
Il concetto è reso benissimo dalla copertina della seconda serie: sorriso, maglietta bianca, faccia da bravo ragazzo, e schizzo di sangue.
E’ infatti interessante notare come alle persone interessi solo la facciata degli altri: tutti devono essere inquadrati in una categoria, “il poliziotto”, “l’impiegato”, “la brava casalinga”, “la ragazza dissoluta”, “il metallaro”, “l’alternativo”. E’ così difficile immaginare che la facciata è solo una maschera, e che una persona è molto di più che una semplice etichetta?
Dexter è una delle serie più belle che ho avuto il piacere di vedere, appassionante come non ne vedevo da tempo. E’ anche la prima serie che ho guardato interamente in inglese senza sottotitoli, non senza fatica devo ammettere: da tempo guardo film e serie in lingua originale, dal cinese all’inglese passando per svedese e turco, e anche se la mia comprensione dell’inglese è migliorata molto non mi sono mai staccata dalla comodità dei sottotitoli, che fanno capire anche la piccola sfumatura della parola detta a metà e mai intesa altrimenti. Per la seconda serie di Dexter ho dovuto togliere le rotelle e pedalare: nessuno dei sottotitoli che ho trovato sembrava voler funzionare. Sarà la prima di una lunga serie? Ai posteri l’ardua sentenza
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