Wednesday, December 2, 2009

Quel cigno di Leda nel candido apparire della profezia Maya nella pittura di Leonardo e Michelangelo

IL CIGNO DI LEDA LA PROFEZIA MAIA DI UNA DATA CHE IN LOGICA NON RIPRODUCE NIENTE MA CHE LETTA 20.12.2012  potrebbe spiegare  la nascita gemellare e la genetica antica.Tenendo presente che Mercurio nasce da Maia

File:Leda.jpg

Michelangelo

Spero  che in molti  conoscano la storia del cigno di Leda i protagonisti sono Zeus Aphrodite e la madre dei Gemelli  Dioscuri Castore e Polluce Leda.

Nel mito di Leda moglie del re di Sparta Tindaro si fa confluire la nascita della genia umana, dove Zeus invaghitosi di Leda si fa aiutare da Aphrodite per riuscire a possederla con un travestimento rassicurante per Leda ,il cigno animale sacro ad Aphrodite.

Leda vedendo il cigno non avrebbe  avuto diffidenza e quindi si sarebbe fatta  avvicinare senza opporre resistenza.

Questo raggiro, ad opera di Zeus, diede vita ad una visione cosmogenea alquanto inusuale, la leggenda fa da sfondo alla possibile nascita  della Terra che nelle sembianze di Leda e del cigno afrodisiaco danno vita ai primi esseri umania sembianze divine.

Nel mio precedente articolo su Aphrodite avevo sottilineato come la stessa simbolo della creazione dell’essere umano fosse l’Adamo divino e come la stessa Aphrodite potesse porre le basi per la creazione dell’umanità  e quindi dell’Adamo terrestre,con il coinvolgimento sensoriale e sessuale simboli tipicamente umani.

Essendo una Dea Aphrodite dove essere supportata dalla materialità terrestre proprio da un ventre generatore geo complice, infondendo nella gravidanza di Leda il germe sia immortale che quello mortale, come parti della stessa unità.

Ecco quindi che Zeus si fa aiutare dalla mitica bellezza e dalla Dea primigena per poter dar vita  al progetto venusiano, la creazione dell’uomo oltre Urano e la sua Deo machina.

Zeus seduce Leda, la moglie del Re di Sparta ,e la feconda come cigno, ma nella stessa notte Leda ,dopo aver  fatto all’amore con Zeus,fa l’amore anche con Tindaro, il marito, e da li’ che si genera poi una commistione e confusione sulle nascite future di 4 gemelli, due immortali Elena e Polluce, concepiti con Zeus, e gli altri due mortali, Castore e Clitemestra concepiti con Tindaro.

Elena è la famosa Elena di Troia , ma questa è un’altra storia, la nascita plurima e particolare di due femmine e di due maschi da origine ad una dualità impressa nell’animo umano, ossia la parte divina e la parte terrestre apparentemente uguali, apparentemente simili essendo nati da un’unica madre, apparentemente generati nel matrimonio come forma legale di istituzionalità

Inoltre i quattro Gemelli crescono insieme, e Castore e Polluce non hanno alcuna rivalità tra loro anzi divengono inseparabili e uniti anche nell’amore reciproco e  nella loro affinità.

Quindi originariamente la parte divina e la parte animale dell’uomo non aveva conflitti esistenziali anzi si coniugava e si univa alla costruzione dell’unità cosmica proiettandola nell’immagine estetica identica.

La  scissione della spiritualità non trova assonanza nel mito di Leda quantomeno nella verifica concreta   della fratellanza universale espressa dai due Gemelli Dioscuri , dando  vita  alla compiutezza  che ciò che è  diviso sostanzialmente è unito  almeno nelle sembianze  dell’immagine,è quello che nella Bibbia viene enunciato  come…. e creò l’uomo a sua immagine e somiglianza.

Immagine e somiglianza sia femminile che maschile, plasmata e fatta  corpo dalla fecondazione di due uova , uova  cosmiche, uova venusiane, uova inviate dallo spazio, uova piovute dal cielo, uova germinate  dal simbolo di un uccello, che rappresenta qualcosa che viene portato dall’alto e che proviene dall’etere,dallo spazio,dal cielo.

Ali, uova, donne e gemellaggio fanno capire come nel mito di Leda abbiano avuto senso le supposizioni dei greci che una volta che il  pianeta Venere nel simbolo di Aphrodite,  formatasi dalla caduta in mare di un oggetto di fuoco, come il fallo  di Urano sanguinante e quindi di colore rosso, abbia fermentato nel mare per impatto di caduta, provocato da un arnese a forma di falce, che fa presupporre che mentre nasceva Venus vi fosse la Luna con la sua falce in cielo, quindi la Luna come portatrice di nascita e di annuncio celeste, l’astro notturno.

Quella mezza Luna fu poi impressa e donata alla prima genia terrestre nel simbolismo dei Gemelli costellazione governata da Hermes, che guarda caso ha come simbolo il cerchio con la croce di Venere sormontato da una mezza Luna.

Mercurio,Ermes, figlio di Zeus e di Maia, è l’allegoria del  famoso androgino che in un connubbio di forze solari e lunari  guarda alla vicina Venere o Aphrodite come al pianeta apportatore di corporea sovranità terrestre,  togliendole quella  parte notturna e  celestiale, e imprimendole caratterstiche di ragione e illuminazione  chiare  come la luce  solare governatrice  dellla Terra.

  lL reggenza in Terra è determinata e resa sovrana da Aphrodite la quale dona il suo specchio, altro simbolo al mito deputato, con l’avvento della sua genia nei Gemelli, ora Giove, meglio Zeus, essendo  un pianeta troppo lontano  dalla terra si deve  affidare ad Aphrodite ,per far nascere una figliolanza degna di essere chiamata  divina.

Senza la sensualità e la bellezza dell’atto divino che giunge improvviso non si possono avere esseri umani degni di essere chiamati ad essere rappresentazione di immagine della cosmogonia e del creato.

Gemelli identici ma  diversi nella loro sopravvivenza assumono le sembianze di Aphrodite e del sistema  solare grazie alla venuta  di qualcosa portato dal lontano spazio gioviale  con l’ausilio del pianeta Venere.

Il  tramite tra Zeus e Aphrodite  è  Hermes  che funge  da ponte galattico tra i due pianeti.

La leggenda vuole poi che Castore, il gemello mortale, sia ucciso in un combattimento e che Polluce  chieda a Zeus di farlo morire per stare unito al fratello morto, Zeus esaudisce questo desiderio e immortala i due Gemelli nella costellazione omonima, dove però Polluce essendo  immortale è la stella più luminosa.

La leggenda narra  anche che essendo Polluce immortale doveva trascorre  un giorno nell’Ade e un giorno in superficie perchè non poteva morire.

L’unità con il divino con la nostra parte di spiritualità si realizza nel mito di Leda .

Proseguirò questo esame del mito cercando insieme a voi di vederne i risvolti anche mercuriali dello stesso ,tenendo presente la profezia dei Maia, il quale nome deriva per l’appunto dalla madre di Hermes.

Dico solo che essendo il calendario Maia e la loro conoscenza della suddivisione del tempo  e dello spazio basato anche sulla  sapienza  delo zero come calcolo numerico,  questo popolo astronomico nella data del 21 12 2012 nulla poteva presargire di catastrofico in quanto superare  la stessa  disposizione della suddivisione che gli stessi matematici maia adottavano.

Numerologicamente e per la legge dello speculum ha più senso  la data 20.12.2012 che letta da destra  a sinistra e viceversa , da sempre la stessa visione anche se  diviene 21.02.2102 che letta da destra a sinisttra riporta ad essere 20.12.2012 il 21.02 potrebbe essere  letto secondo la precessione degli equinozi l’inizio dell’equinozio di primavera nel segno zodiacale dei Pesci che inizia per l’appunto il giorno 21 febbraio al verificarsi della concidenza numerica del 2102, stando ai movimenti della precessione  potrebbe essere proprio intorno a quella data  la  verifica terrestre  della nuova Eras dell’Aquario come costellazione.

Si noti che le costellazioni non coincidono con i segni zodiacali in vista della precessione e dei calcoli siderali che vengono presi a risultato per le angolature celesti mentre l’Astrologia si fonda su calcoli presi dalle stagioni tropicali facendoli sempre coincidere con la data di inizio dell’equinozio di primavera nel segno dell’Ariete il  21 marzo.

Accenniamo ora attraverso l’inno di Omero dedicato ad Hermes  l’equivalenza della sua nascita così ben descritta da Omero…

…quando fu attuato il disegno del grande Zeus

E per lei la decima luna si stabilì nel cielo

Il dio portò alla luce il fanciullo, e la sua opera fu palese;

Allora generò un figlio dalle molte arti, dalla mente sottile,

Predone, ladro di buoi, ispiratore di sogni,

Vigile nella notte, che sta in agguato alle porte…

Nato all’aurora, a mezzogiorno suonava la lira,

Dopo il tramonto rubò la vacche di Apollo arciere,

Nel giorno in cui lo generò Maia veneranda…

Egli quando balzò fuori dal grembo immortale della madre,

Non giacque a lungo inerte nella sacra culla…

La nascita di Hermes è avvenuta ad opera di Maia, una delle Peliadi, figlia del Titano Atlante, il sorreggitore della Terra.

Hermes il Dio dei poeti, protettore  degli armenti,protettore dei ladri,ispiratore dei poeti, colui che interpreta e sa dare logos ai messaggi occulti,lo scopritore dei misteri,l’ermeneuta, colui che attraverso i simboli e le parole sa dar vita alla chiarezza dei messaggi che provengono dal cielo, Hermes lo  psicopompo, l’unico che insieme a Persephone e Hades può varcare la soglia degli inferi e ritornare alla Luce, Hermes suonatore e inventore della lira, domatore di cavalli, corridore, alato dalla testa ai piedi, infatti ha un copricapo con le ali e i sandali alati.

Hermes lo sportivo, Hermes il precoce, Hermes  che porta notizie, Hermes legato  al mito di Apollo e di Delphi,Hermes il medico con il suo caduceo bastone su cui sono attorcigliati due serpenti.

Hermes è il pianeta Mercurio , pianeta più vicino al Sole, quello che ha la chiarezza divina della nostra stella madre, riconosciuto nella creatività artistica e nella sua mobilità rende la persona nata  sotto la sua egida estremamente eclettica e mentalmente fervida.

Il poeta deve avere un Mercurio astrologico ben posizionato nel quadro astrale ed esserne portatore della sua ermeneutica.

In linea di massima chi è un comunicatore deve avere la protezione di Hermes ed essere consacrato dalla sua benevolennza, non solo anche chi voglia trattare arti esoteriche o decifrare enigmi e rebus deve avere nel suo quadro astrale di nascita il pianeta Mercurio in posizione dominante.

Chi è dedito al commercio, agli affari e anche al gioco, deve avere un buon Mercurio.

Torniamo alla madre di Hermes Maia, e ai Maya e alla loro venerazione per il pianeta Venere e alla loro attitudine all’astronomia e alla matematica e quindi al computo del tempo e alle datazioni dello scorrere dello stesso.

I maya facevano risalire la nascita della loro civiltà al pianeta Venere e  computavano i cicli della sopravvivenza  del mondo secondo delle datazioni ben precise ,ad ogni nuovo ciclo  che iniziava, facevano coincidere grandi cambiamenti soprattutto climatici, evocando e riassumendo ciò che antiche leggende riportavano  sempre come epoche in cui scompare qualcosa e si formano nuove etnie e conformazioni geografiche, come per  altri abitanti della terra anche i Maya conoscevano  la fine di una civiltà altamente tencocratica  sparita ed inghiottita dalle acque, il mito di Atlantide.

Questa è un piccola e concisa spiegazione della civiltà Maya che calcolava il tempo suddividendo l’anno in 18 mesi di 20  giorni   a cui  sommavano 5 giorni aggiuntivi relativi  all’approssimazione temporale misurata  secondo la rotazione della Terra intorno  al Sole, e già questo  ci spiega  come conoscessero la particolarità di un sistema planetario eliocentrico, inoltre avevano considerato importante sommare all’anno terrestre anche la rotazione del pianeta Venere rispetto al Sole e alla visibilità dello stesso pianeta rispetto alla prospettiva terrestre, calcolando il ciclo di rotazione che Venere compie intorno al Sole pari a circa 224,40 giorni, quindi ogni circa 580 giorni il Sole ,la Terra e Venere ,si incontravano ipoteticamente alla fine del   ciclo di rotazione dei due pianeti, visibilmente evidenziato  dall’ elongazione di Venere rispetto alla Terra .

Maia ninfa divina nata da Atlante, etimologicamente ad Atlante se togliamo la lettera e finale e aggiungiamo la radice ide abbiamo la parola Atlantide.

Maia madre di un Dio precoce svelto e capace di svelare i misteri più arcani, un Dio  solare e neutro nella sua essenza, un Dio gemellare simile ad Apollo per alcune prerogative di potere.

Mercurio dotato di ali a cui i Maya davano il significato  di un uccello piumato dal corpo per metà serpente, quel serpente del cadudeo Mercuriale e quelle ali dei calzari e del copricapo di Hermes.

Bene per  adesso fermiamoci qui e poi proseguiremo nel ragionamento mercuriale.

File:Pleiades Elihu Vedder.jpg

Tratteremo il tema dello specchio,di Maia di Aphrodite e di Hermes prossimamente.Le ninfe le sette sorelle le Pleiadi

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